FANTAITALIA – JOHNNY PARAFANGO Il chiaroveggente di quarta categoria
E’ sempre un piacere leggere Elisa Emiliani e i borghi fatiscenti della campagna romagnola, con i suoi personaggi indimenticabili: beautiful losers anarchici, al limite della legalità, abbandonati a se stessi e travolti da eventi più grandi di loro.
Come non lasciarsi affascinare dal cinquantenne Johnny Parafango, il chiaroveggente tatuato che legge Bakunin? Un chiaroveggente un po’ sfigato (di quarta categoria, come viene definito), che ha visioni del futuro così vaghe che doverle interpretare sotto la pressione di amici e conoscenti diventa per lui più che una seccatura, quasi un incubo. Divertente che la divinazione avvenga mentre guida la sua automobile sgangherata, ascoltando dall’autoradio canzonette scadenti.
In Italia, la popolazione continua a calare: “il tasso di fertilità è precipitato”.
In paese si vive con la paura di essere trasferiti nelle grandi città: l’invito ad abbandonarlo è affisso sopra i vecchi cartelloni pubblicitari, anche se non è chiaro quando le forze dell’ordine procederanno allo sgombero. Forse non serve neanche il loro intervento, dato che il supermercato, l’ospedale e l’ufficio postale sono già chiusi.
I pochi abitanti rimasti hanno come punti di ritrovo il bar (il “Bullitt”) e la chiesa. E, naturalmente, la vecchia scuola media dove si riunisce il comitato anarchico-insurrezionalista, di cui Johnny è socio fondatore.
Gli amici di Johnny ruotano tutti intorno al bar o al comitato, o a entrambi.
E’ molto legato a sua figlia, la Mari, bio-ingegnera informatica di talento, che di solito vede solo una volta all’anno, e a un ragazzo un po’ scemo che si è fritto il cervello, e che in paese conoscono tutti come Piccolo Coma.
E’ strano che sua figlia voglia vederlo più di un mese prima delle festività natalizie. Ed è ancora più strano che, quando si incontrano, Johnny la trovi tesa, forse tormentata da qualcosa. Paura?
Lei non si intrattiene a lungo e, quando lo saluta frettolosamente, gli dice che probabilmente dovrà stare via per un po’. Non deve preoccuparsi. Ma Johnny è già preoccupato.
Da qui in avanti la situazione si fa sempre più pericolosa.
L’intreccio ha atmosfere hard boiled e cyberpunk, ma è solo un pretesto per descrivere l’ambiente (il piccolo paese di una regione rurale, spopolata e decadente), e i suoi abitanti.
Il racconto scorre molto velocemente, lasciandoci con la speranza che questo sia solo la prima di una serie di storie, che abbia come protagonista Johnny Parafango e in cui venga descritta sempre più approfonditamente la sua “limitata chiaroveggenza”.
Una mia personalissima nota a margine: fin dalle prime righe, ho visto Johnny Parafango con il volto di Stefano Accorsi, interprete del film di Matteo Rovere “Veloce come il vento” (2016).
Maggiori informazioni sul sito dell’editore DELOS DIGITAL
Grazie davvero, Sergio, di questa bella presentazione!
Elisa, il tuo personaggio mi ha intrigato molto. Confido in un seguito.