SERIE TV – Beforeigners – I migranti temporali.

I viaggi nel tempo sono tornati di moda, ma questa volta in modo molto originale. La serie TV norvegese Beforeigners, prodotta dalla HBO e trasmessa in questi giorni su RAIPLAY, conferma la validità e l’audacia dei prodotti nordeuropei. Ho iniziato a guardare con molto scetticismo questa prima stagione autoconclusiva di sei puntate, a cui molto probabilmente ne seguirà un’altra, per farmi poi piacevolmente coinvolgere da questa bizzarra storia.

Oslo è invasa da un’anomala ondata di immigrazione. I migranti vengono recuperati nel golfo di Oslo e urlano in lingue incomprensibili. Ma non provengono da altre nazioni, bensì dal passato. Uomini della pietra, vichinghi, famiglie medioevali, dandy baffuti…

Dopo una decina d’anni dal primo “sbarco”, Oslo è irriconoscibile. La capitale norvegese accoglie in continuazione queste persone apparse misteriosamente e sotto le sue fredde architetture futuriste ora bivaccano vichinghi. Le sue strade sono intralciate dai mercati improvvisati di questi profughi del tempo, divisi fra il loro passato e un presente per loro poco comprensibile.

L’integrazione non è semplice: nasce il razzismo temporale contro gli immigrati. Dall’altra parte prende sempre più piede un nuovo culto luddista, dedito a distruggere ogni forma tecnologica portatrice di morte e peccato. A complicare le cose molti norvegesi del XXI secolo decidono di convertisti a forme di paganesimo neo primitive, mentre altri immigrati fanno di tutto per integrarsi nella nuova società, lavorando come raider o entrando in polizia.

Beforeigners
Beforeigners

Beforeigners segue i canoni classici del serial televisivo poliziesco: una coppia di agenti della polizia male assortita, che segue un caso di un omicidio che si rivelerà più complicato di quanto sembrava inizialmente.

Lui è un agente con problemi famigliari e tossicodipendente, lei una guerriera vichinga.

La maggior parte dei problemi della serie è proprio nella protagonista che, forse, vorrebbe emulare la mitica Saga Norén della serie svedese The Bridge. L’immigrata temporale che si adatta così bene ai nuovi tempi da saper guidare l’auto e usare il computer, ma non la macchinetta del caffè o gli assorbenti è un po’ridicola.

La serie scorre piacevole senza gli ormai onnipresenti e noiosi combattimenti, sparatorie e scene epiche for dummies. Anzi, Beforeigners è piuttosto leggera e ironica. Il plot principale degli episodi è autoconclusivo ed essenziale e non si prolunga in situazioni che diventerebbero noiose, solo per terminare con clamorosi cliffhanger. La maggior parte delle risposte alle tante domande che vengono disseminate nei vari episodi vengono posticipate alla prossima stagione che, probabilmente, avrà ben altro respiro. Il grande complotto, il senso del buco spazio/temporale, la rivalità fra due grandi condottieri…

Forse la prossima stagione sarà spettacolare ma, forse, la prima mi è piaciuta proprio perché irrisolta.

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