SERIE TV – Sleepy Hollow

Sleepy Hollow – 2013/2017

locandina della serie
Sleepy Hollow

Ok, per tutti quelli che ( come il sottoscritto) hanno un’ammirazione profonda per il capolavoro di Tim Burton del 1999, quello con Johnny Deep, per capirci, la delusione è profonda ( il lavoro di Burton è senza dubbio il più fedele alla versione originale dei racconti di Washington Erving). Eppure nel leggere nei titoli il nome di Roberto Orci (Star Treck, Tramsformers, Fringe, limitless) le mie aspettative erano decisamente alte, e questo è sempre un grosso errore!

La serie

Andata in onda dal 2013 al 2017, per la rete statunitense FOX, Sleepy Hollow ci regala 4 stagioni di emozioni altalenanti con una sottotrama praticamente inesistente e un ritmo incostante: in alcuni frangenti si fatica a seguire per l’eccessiva lentezza ed in altri si ha la percezione (errata) di essersi persi qualche puntata, viste le grossolane forzature. Eppure, la prima stagione aveva molto da offrire, proiettando nel presente alcune atmosfere suggerite dalla novella di Irvin.

Trama

Ichabod Crane per una coincidenza nefasta si trova vittima di un legame di sangue con il cavaliere senza testa che, evocato nel 21° secolo, ricompare per seminare terrore risvegliando così anche il protagonista dal suo sonno centenario. A fare da controparte a Craine c’è Abigale Mills, un tenete di polizia con un torbido passato. I due indagano per risolvere i crimini occulti, comunque riconducibili al cavaliere senza testa ed al suo evocatore Moloch, un demone dalle origini assire che vuole dominare il mondo.

Le avventure spaziano tra la caccia ad artefatti massonico/esoterici capaci di placare le nefaste azioni di taluni demoni e il combattimento tra villain mitologici inspiegabilmente legati alla cittadina di Sleepy Hollow

Craine si ritroverà marito di una strega sopravvissuta alla “Notte di Salem”, Padre di uno dei cavalieri dell’apocalisse e depositario di alcuni tra i più nascosti segreti massonici.

Allusioni massoniche

Per tutta la prima stagione il ritmo è piacevole ed è molto graziosa anche la sfaccettatura del personaggio di Crain.

In ogni episodio, racconta del suo passato nella massoneria alludendo in modo sempre più esplicito che ci sia stato lo zampino della  massoneria di rito scozzese dietro alla rivoluzione americana e che gli Stati Uniti sono nati per chiara volontà massonica. Le allusioni alla massoneria sono evidenti e sparse in ogni dove all’interno della serie donando ai personaggi storici protagonisti della costituzione degli Stati Uniti poteri quasi sovrannaturali, così troviamo i vari Benjamin Franklin, George Washington, Paul Riviere, Betsy Ross trasportati in un parallelismo fantascientifico che li vuole abili conoscitori di arti occulte e esoterismi di ogni tipo.

locandinaLa deriva Fantascientifica arriva con il prolungarsi della serie che meritava una fine dignitosa.

Personaggi Secondari

Sono proprio loro, i personaggi secondari a “regalarci” gli scivoloni peggiori, come:

Jenny Mills, sorella della protagonista. Passa 7 anni in manicomio (st.1) ma poi diventa una trafficante di artefatti occulti e magici (st. 2-4). molto poco credibile.

Henry Parrish/Jeremy Crane/Guerra ok, questo è decisamente il più complicato: si spaccia per un guaritore, poi si scopre essere il cavaliere dell’apocalisse di nome “Guerra” e contemporaneamente il figlio di Crane e di Katrina, la moglie strega.

Joe Corbin. Figlio del mentore di Abbie e di Jenny compare come posseduto da un demone per poi entrare di diritto nella squadra di Crane grazie al suo passato nell’esercito. un personaggio senza spessore.

Pandora. Salta dal ruolo di alleata a quello di nemica troppe volte per essere minimamente credibile, personaggio decisamente bipolare ma che gode, inspiegabilmente, della fiducia del gruppo quando necessario.

Conclusioni

Sebbene si chiami Spleepy follow, questa serie ha ben poco a chiedere con le novelle di Irving e tantomeno con il capolavoro di Burton. Il legame, flebile, scema subito palesando storie poco credibili anche nel genere fantastico, fastidiosa la scadenza di Crane che con un colpo di genio culturale risolve la situazione (ricorda molto Mc Gyver).

Le intenzioni, seppur buone, terminano con la prima stagione trascinando l’arco narrativo al massimo fino alla fine della seconda. Le ultime due stagioni sembrano una serie a parte di molto peggiore rispetto alla prima.

Mi chiedo se non valeva la pena di fermarsi alla (discreta) prima stagione.

 

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