Ten Years Gone – A VIOLET PINE

Ten Years Gone – A VIOLET PINE

Per festeggiare i primi dieci anni di carriera i A VIOLET PINE escono con questo stano formato di EP/Raccolta, TEN YEARS GONE, appunto.
Tre pezzi che hanno segnato il loro cammino, specialmente i primi anni, rivisti e suonati dalla attuale line up che vede:
Giuseppe Procida – vocal, guitar, Francesco Bizzoca – bass guitar, Paolo Ormas – drums .
La registrazione è avvenuta in “presa diretta” (pseudo live) nel New Born Records Studio di Barletta.

Lo stile del gruppo spazia tra stoner e atmosfere dark, ascoltare questo EP è un trasposto, guidati delle corpose linee di basso, tonde ed accoglienti che sono la vera colonna portante dello stile dei AVP.

COPERTINA DEL DISCO
A VIOLET PINE- TEN YEARS GONE

Il Disco

Lo stile vocale ( Giuseppe Procida) è malinconico, sofferente, senza dubbio di carattere: in FRAGILE mi sento trascinare verso il fondo e la ma mente divaga in spazi post apocalittici mentre vengo preso a sberle dal ritmo martellante della batteria.

GIRL é non solo il primo brano dell’EP, ma è anche il primo singolo prodotto dal gruppo e anche qui resto stupito. il giro di basso entra nella testa mentre il testo, appena sussurrato, mi avvolge. E’ la chitarra a “punzecchiare” la mia attenzione ma continua la mia discesa verso abisso, attratto da una forza quasi magnetica verso un fondo che neppure intravedo.

PATHETIC è la “ciliegia sulla torta”, nei suoi 8 minuti abbondanti permette ingrassi leggeri e cambi lenti che, come spesso succede in questi casi, portano il brano ad un’evoluzione non pienamente percepibile  ad un primo ascolto. L’uso degli effetti è ben dosato e dona al brano un carattere a sé, l’elettronica corre in aiuto per “vestire” il suono del crescendo finale.

Conclusione

La band pugliese rivede in chiave attuale alcuni brani del loro primo repertorio, affinando il sound preparandoci al nuovo disco presto in arrivo. Affinano lo stile mostrandosi coraggiosi nel intraprendere una strada molto poco battuta nel Bel Paese, un sapore di internazionalità in una scena musicale dove il mainstream è votato al peggio.

Un disco veramente interessante e particolare, i ragazzi hanno la mia attenzione.

 

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